18 giorni fa Trump è andato in Arabia Saudita ed ha incontrato il suo capo, re Salman; con lui ha ballato la danza della spada ed ha stretto importanti accordi tra i quali la vendita all’Arabia di 110 miliardi di dollari di armi. Sempre in quell’occasione ha parlato con i principali leader del mondo sunnita (tra i quali il presidente egiziano). Sottolineo: mondo Sunnita.

3 giorni fa c’è stato il Summit G7 a Taormina con i sette grandi Paesi del mondo. Trump ha tenuto le distanze frenando gli altri leader su molti temi, arrivando tardi alle sessioni e infrangendo protocolli e 'bon ton'. Trump ha rimarcato il crescente isolazionismo degli stati uniti non assicurando l’impegno degli Stati Uniti a difendere i suoi alleati

Dopo questi incontri, da fine maggio ad oggi, questo è lo scenario:

5 giorni fa gli atti terroristici dell’isis a Londra commentati da Trump con polemiche al sindaco londinese. Gli attentati mettono di fronte la Gran Bretagna alla scelta di seguire le vecchie suggestioni della Brexit e accodarsi a Trump, accettando il suo invito a «smettere di essere politicamente corretti», qualsiasi cosa voglia dire – un'altra guerra? Dove? Rastrellamenti casa per casa? Coprifuoco? – e incoraggiando nuove e indiscriminate ondate razziste contro “gli stranieri”.

2 giorni fa isolamento del Qatar con blocco totale dei voli e dei confini da parte di quattro stati arabi, gli stessi leader sunniti incontrati da Trump. La giustificazione è che questo sostiene il terrorismo. La causa risale ad un recente passato nel quale l’emiro del Qatar ha criticato la crescente opposizione degli arabi verso l’iran ed ha fatto i complimenti al neo eletto presidente iraniano Rohani.

E’ evidente che la visita di Trump in Arabia saudita ha avuto delle conseguenze  sulla decisione di isolare lo scomodo Quatar, che con l'Iran condivide anche un enorme giacimento di gas in mare aperto

1 giorno fa attentato in Iran, nella capitale Teheran; l’Iran viene colpito perché è lo stato che da più tempo e con maggiore efficacia combatte contro il jihadismo sunnita (i cui leader sono stati incontrati da Traump 18 giorni fa); l’altra colpa dell’Iran è quella di costituire una minaccia alla supremazia di Israele, storico alleato di Washington.

La Russia, intanto, resta a guardare, dichiarandosi interessata a mantenere buone relazioni con tutti i Paesi della regione del Medio Oriente.

Ieri,  la commissione europea ha presentato ufficialmente  il nuovo fondo europeo per la difesa militare, spinta dalla volontà di Francia e Germania rafforzare la cooperazione militare tra i Ventisette. Sono stati stanziati 5 miliardi di euro  all’anno molto meno dei  110 miliardi di dollari di armi che l’Arabia comprerà dagli Stati Uniti. Diventerà un catalizzatore dell’industria europea della difesa, primo passo verso un’unione militare.

Cambieranno le cose?  Non vi sembra che tutto sia concatenato? 

 

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